Dalla pagina dedicata di wikipedia leggiamo che:
Un rito, un rituale, o una cerimonia indica ogni atto, o insieme di atti, che viene eseguito secondo norme codificate.
Quindi semplicisticamente è un rito una qualsivoglia sequenza di azioni, codificate e pertanto ripetibili, cui viene dato un determinato significato sociale.
Tuttavia ciò che può caratterizzare un rito da una qualsivoglia sequenza di azioni è la partecipazione emotiva profonda che lo stesso richiede, motivo per cui in ogni rito di qualsivoglia cultura o religione è sempre presente una componente “estetica”.
Nei matrimoni laico – umanisti o simbolici i riti sono il cuore della cerimonia, il “tocco magico” che la renderà unica, speciale e significativa!
La maggior parte delle volte chi approccia a questa tipologia di celebrazione ha già le idee chiare sul rito da fare, magari già visto in un’altra cerimonia, ma non è sempre così, pertanto abbiamo pensato ad un articolo che vi guidi nei riti di unione più conosciuti e richiesti!
Rito della sabbia
Il rito più scelto in assoluto, molto scenografico e romantico con un profondo significato.
Si realizza con l’ausilio di tre vasi, uno preferibilmente più grande degli altri, insieme a due sabbie di differenti colori. Si svolge con i due sposi che versano insieme il contenuto dei propri vasi in quello principale, simboleggiando due differenti entità che si uniscono in maniera indissolubile (sarà impossibile difatti tornare a separare, granello per granello, le due sabbie come in origine).
Da questo rito inoltre resta un oggetto a ricordo della cerimonia che potrà arredare la futura casa degli sposi.
Rito dei nastri
Un rito antico che proviene dalla tradizione celtica, utilizzato anche nelle cerimonie wicca, conosciuto anche come handfasting.
Si realizza con l’ausilio di uno o più nastri colorati con cui vengono legate insieme le mani degli sposi. La bellezza di questo rituale sta nella possibilità, qualora si utilizzi più di un colore, di dare a ciascun nastro un significato personale, una promessa che viene “legata” dai due sposi.
Inoltre è un rito cui è possibile coinvolgere i testimoni dando a loro il compito di unire gli sposi intrecciando le mani con i nastri.
Rito delle corde o dell’infinito
Anche questo rito online si trova definito come “handfasting”, probabilmente per la similitudine col precedente sull’azione del legare insieme le mani degli sposi.
La differenza in questo rito, che si consiglia di fare precisamente con tre corde, è nel simbolo finale che viene creato: l’infinito. Un significato senz’altro molto importante riferito alla nuova unione che si viene a creare.
Rispetto ai precedenti potrebbe essere leggermente più complicato da realizzare ed è consigliabile che a svolgerlo sia il celebrante o quantomeno una persona che ha fatto prima un po’ di prove!
Infatti mentre col rito dei nastri gli stessi si possono appoggiare sulla mani degli sposi o legare con un nodo semplice, in questo caso le tre corde devono essere annodate in un modo ben preciso e solo su due mani dei coniugi, opportunatamente l’una appoggiata all’altra, lasciando libere le altre due mani.
Questo perché una volta formato il nodo le mani giunte dovranno “liberarsi” e con le altre due si dovranno tirare gli estremi liberi della corda formando al termine il simbolo dell’infinito … ottimo per decorare la casa dei futuri sposi.
Se la spiegazione non è chiara date un’occhiata a questo video esplicativo gentilmente realizzato dalla Humanist Society Scotland Celebrant!
Rito della luce o delle candele
Ecco un altro rito particolarmente suggestivo e denso di significato! Non sono molto chiare le sue origini, per qualcuno pagane e per altri più legato alla new age.
Aldilà di ciò si rappresenta con due candele, una per ciascuno dei futuri coniugi, che insieme vanno ad accendere una candela più grande, di nuovo un gesto che rappresenta simbolicamente una unione, stavolta di due piccole fiamme che insieme ne creano una più grande.
Una versione di questo rito prevede la partecipazione dei genitori degli sposi che custodiranno le candele fino all’inizio della cerimonia, le accenderanno e le passeranno ciascuno al proprio figlio o figlia i quali poi accenderanno insieme la candela simbolo della loro unione.
Rito del calore degli anelli
Il rito del calore degli anelli o ring warming è emozionante e molto coinvolgente, infatti in questo caso tutti gli ospiti sono invitati a partecipare (per questo motivo è consigliato nel caso di cerimonie con un numero limitato di invitati o in alternativa limitarlo ai testimoni).
Si svolge con le fedi che passano di mano in mano ad ogni invitato (tra le possibilità c’è quella di farlo scorrere lungo un filo) fino a fare arrivare gli anelli agli sposi.
Il significato di tale passaggio è che ogni invitato, insieme al calore, trasmette il proprio augurio agli sposi.
Rito del salto della scopa
Il salto della scopa è un tradizione che si ritrova sia nei riti celtico – scozzesi che nei matrimoni afro – americani, risulta pertanto difficile stabilirne l’origine certa.
La bellezza di questo rito, oltre alla scenograficità (arricchita dalle ampie possibilità di personalizzazione della propria scopa), sta nella molteplicità dei simbolismi ad esso legati.
Il primo si collega alla scopa come oggetto per la “pulizia” e nel saltarla ci si “ripulisce dal passato” per accogliere il nuovo nelle proprie vite.
Un altro simbolo viene dal gesto che si compie, ovvero il salto! Gli sposi, con un atto di coraggio, si tuffano in una nuova avventura “saltando nel buio”.
Un ultimo significato deriva dalla forma fallica della scopa da intendersi come augurio di fertilità per la coppia.
Per concludere tra i vari riti è sicuramente il più semplice da fare, gli sposi devono solo prendersi per mano e fare un bel salto insieme, più in alto riusciranno a saltare più il rito sarà di buon auspicio!
Ma ad una cerimonia laico – simbolica non c’è limite ai riti che si possono utilizzare, non ultimo un rito personalizzato inventato apposta per l’occasione!
Ad un matrimonio celebrato nel 2017 i due sposi erano particolari cultori del vino ed uno dei due aveva anche un piccolo vigneto ove ne produceva a livello familiare. Quale migliore idea se non utilizzare tale elemento per un rito personalizzato?
Così utilizzando una bottiglia di vino, prodotta esattamente nel vigneto dello sposo, il celebrante ha riempito i calici dei due futuri coniugi ed invitato gli stessi a fare tre brindisi, seguito da un sorso del vino, ciascuno con un significato ben preciso:
Col primo si brindava al passato, a ciò che li aveva “costruiti” prima come singole persone e poi come coppia per arrivare al giorno del matrimonio.
Il secondo brindava al presente di quella meravigliosa giornata in cui coronavano e ufficializzavano la loro unione davanti a tutte le persone più care.
Con il terzo si brindava al futuro, con le sue incognite, gioie e difficoltà ma che in ogni caso avrebbero superato sempre insieme, magari continuando a festeggiare e brindare con un buon calice di vino.
Vorreste un rito originale, diverso dai soliti, con una tematica ben precisa ma non sapete come svolgerlo? Creiamolo insieme!