Il dizionario definisce le cerimonie come “Qualsiasi manifestazione (sacra o profana) che si svolge secondo una formula o un programma prestabiliti e con l’intervento di un pubblico”.
Da questa descrizione tecnica ciò che si comprende è che la cerimonia può avere o non avere un carattere religioso, ha dei riti o delle azioni da svolgere al suo interno e prevede l’intervento di un pubblico.
Fino a non troppo tempo fa l’unica cerimonia considerata tale in Italia era quella di stampo religioso (cattolica per l’esattezza)
Celebrazioni standard sempre con la stessa sequenza di parole ed azioni, escludendo a volte la possibilità per qualcuno di scegliere una specifica lettura dalla bibbia oppure addirittura di fare un intervento personale.
Tali cerimonie sono così ripetitive ed identiche l’una all’altra che è normale a riguardo trovare vignette e battute che ironizzano su quanto l’essere invitati ad un cerimonia in chiesa a volte sia una vera e propria tortura.
Vivere dei momenti così tanto importanti con la consapevolezza che la quasi totalità dei presenti si annoia e non vorrebbe essere lì è davvero avvilente, tuttavia per tante persone sembra qualcosa di inevitabile in quanto “si è sempre fatto così”.
Negli ultimi anni questa concezione sta cambiando volgendo sempre più verso la celebrazione di cerimonie personali costruite secondo i propri gusti e personalità.
All’estero cerimonie di questo tipo sono ormai la normalità e la figura del celebrante è professionalmente riconosciuta, in Italia invece pur essendo sensibilmente aumentate le cerimonie di questo tipo ci sono ancora dei pareri restii a considerarle “vere cerimonie” anche aldilà del discorso religioso.
Alcuni considerano come valide solo celebrazioni all’interno di una chiesa con un prete (se religiose) o all’interno del comune con un sindaco o delegato (se civili), quando invece uno degli aspetti più belli di una cerimonia laica è proprio la piena libertà di celebrare ovunque si desidera!
Altri ancora considerano i riti simbolici, diversi da quelli sempre conosciuti, come una sciocchezza non comprendendo quanto i riti fanno parte dell’essere umano anche prima delle religioni: per diversi antropologi i rituali aiutano a connettersi con la collettività ed in effetti, se pensiamo che gli stessi sono collegati a momenti importanti della vita di un individuo, appare chiaro come con gli stessi ci “uniamo” alla comunità di cui facciamo parte, ufficializzando e condividendo un passaggio in cui la nostra vita cambia radicalmente.
E’ un bisogno umano da sempre ed ogni cultura con le dovute varianti ha adottato differenti riti nel corso della storia, dando a ciascuno un significato ed una specifica struttura simbologica, non necessariamente religiosa.
Vi sono infine persone che ritengono questo tipo di cerimonie una “americanata” o una specie di show: nulla più sbagliato!
Al contrario sono celebrazioni molto intime e personali il cui intento è rappresentare davvero se stessi alle persone con cui desideriamo condividere un momento importante e significativo.
Non essendo inoltre legate a religioni specifiche sono totalmente inclusive e rispettose di qualunque credo, celebrando laicamente il proprio momento di “passaggio” col puro desiderio che lo stesso sia sincero ed emozionante!
Il non riferirsi specificatamente ad una religione non significa tuttavia escludere passaggi spirituali all’interno di una cerimonia simbolica, anzi sono richiesti molto spesso! I motivi spaziano dall’appartenenza dei richiedenti a religioni diverse e relativa volontà di dare a ciascuna uno spazio, fino al desiderio di manifestare il proprio credo senza necessariamente una cerimonia religiosa.
È un diritto fondamentale di ogni essere umano condividere in maniera personale ed unica i giorni più rilevanti della propria vita!
Per questo nasce l’esigenza di creare celebrazioni laiche e simboliche e, di conseguenza, la figura professionale del celebrante: scrivere una cerimonia da zero, conoscere e saper raccontare la storia di chi viene celebrato, gestire tempistiche ed imprevisti di un evento e così via non è qualcosa che si può improvvisare, come tutto ciò che deve essere ben fatto necessita di tempo e competenza.